Prevedere le maree

Sono preoccupatissima per per questa politica, voluta dal nuovo sindaco, di soppressione delle istituzioni autonome. Sono luoghi dove si è accumulato un sapere non facilmente sostituibile, non costano nemmeno quella miseria dei gettoni di presenza perché, in cambio di quella miseria, riescono ad utilizzare competenze di alto livello esterne al Comune. Conoscevo molto bene il Centro Maree: un luogo di eccellenza che aveva saputo portare ai livelli massimi possibili la conoscenza di questo fenomeno così importante per Venezia. Importante per la quotidianità di tanti cittadini ma essenziale, se un giorno ci sarà il MOSE, per decidere se attivare o no la chiusura. marea2

Prevedere le maree vuol dire calibrare costantemente un modello matematico costruito nel tempo a partire da dati noti e alimentato dai risultati di osservazioni empiriche; tenersi in contatto con centri analoghi a livello mondiale per acquisirne i progressi. Accorpare una realtà così con i vigili vuol dire avvilire la professionalità di persona altamente qualificate, demotivarle, disperdere quel più di impegno che un dipendente pubblico mette nel suo lavoro quando ne è gratificato.

Purtroppo, ci vuole un minimo di cultura per capire queste cose: non possiamo aspettarcelo da chi ci governa oggi e nemmeno si può contare sull’insurrezione dell’opinione pubblica: sono temi che, appunto si capiscono solo se si conosce la differenza tra lavoro qualificato e manovalanza. Chi dice di voler utilizzare i tecnici del Centro Maree anche per altre attività mostra, appunto, di non aver colto questa differenza.
Queste sono decisioni irreversibili (si distrugge in un attimo ciò che è stato costruito in decenni di lavoro competente e appassionato), che contribuiscono a uccidere la città. Se anche ci si pentirà, non sarà facile riparare il danno.
Che dolore!
Mariolina Toniolo

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