Rispetto

di Mariolina Toniolo –

Con la tesi di fondo di Cino (ndr.: Buoni e cattivi. E tutti gli altri.)  sono assolutamente d’accordo: gli immigrati devono rispettare le nostre leggi, tutte. Scusarli quando si comportano male è condiscendenza, mancanza di rispetto.

Vorrei dire di più: vedere solo il lato positivo dell’immigrazione è snob. Lo può fare solo chi vive in quartieri ricchi, non in via Piave; chi gli immigrati li incontra come collaboratori domestici e non come concorrenti nel mercato del lavoro.

Ma non credo ci sia il rischio che si instauri da noi quel tipo di multiculturalismo che vige in Inghilterra, dove ogni comunità si fa le sue scuole e gestisce la giustizia secondo le proprie regole. Questa è, da loro, un’eredità coloniale che noi non abbiamo (almeno non in questo senso); inoltre noi abbiamo un sistema giuridico molto diverso, con una costituzione scritta.
E’ stucchevole ripetere che gli immigrati sono una risorsa: alcuni lo sono, altri no. Ma abbiamo dei doveri di solidarietà verso chi fugge da contesti in cui i loro diritti fondamentali sono violati.
Gli immigrati, però, sono una risorsa sul piano culturale perché sono diversi da noi. Ci obbligano a capire che il mondo è più vario di quello in cui siamo cresciuti. Anche quando la loro cultura non ci piace, è pur sempre utile conoscerla.
Con tutta la nostra laicità, in realtà siamo cresciuti in un’Italia dove la cultura cattolica è onnipresente. Il linguaggio comune dice “cristiano” per “essere umano”, “nome di battesimo” per “nome personale”.
Il crocifisso è esposto in tutti gli spazi pubblici. I soli non cristiani che vivono da sempre in Italia, gli Ebrei, hanno imparato a convivere con queste nostre abitudini, per quanto fastidiose, e non ce le fanno notare. Poi arrivano persone che sono sempre vissute in paesi a maggioranza musulmana (non che tutti gli immigrati lo siano, anzi…) e il loro stupore aiuta anche noi ad aprire gli occhi.
In realtà, che cosa sappiamo noi degli immigrati? Ci rendiamo conto che la destra xenofoba racconta un sacco di bugie sul loro conto, ma non abbiamo una narrazione nostra da contrapporre. Un’occhiata alle statistiche può aiutare, ma quanti ne conosciamo personalmente? Fare due chiacchiere con qualcuno di loro ogni tanto non è difficile e, secondo me, molto interessante
Mariolina Toniolo

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