di Marina Rodinò –
Bella serata, di partecipazione e riflessione, offuscata il giorno successivo dalla drammatica notizia dell’incidente che ha coinvolto il nostro Pierluigi Tamburrini per cui ancora siamo tutti in trepidante attesa di nuove e ci stringiamo intorno alla moglie Martina ed alla sua bambina.
Venerdì comunque l’onorevole Pellicani ci ha raccontato di questa sua esperienza parlamentare con un panorama totalmente diverso di quello a cui eravamo abituati.
Questo “mondo” in cui ci siamo ritrovati il 5 marzo mattina dopo la sconfitta epocale che ci ha visto protagonisti e che ha prodotto una vera e propria spallata al sistema, fatto di una continua delegittimazione dei ruoli e delle istituzione e di un costante e retorico riferimento al “Popolo”, il tutto accompagnato da un disprezzo per le minoranze e da una mancanza di cultura politica. Siamo in un paese di destra che pensa alla flat tax ed ha posizioni nette verso gli immigrati e la politica estera. Il nostro paese ora non guarda alla Francia o alla Germania, ma alla Polonia ed all’Ungheria.
Al di là delle problematiche del nostro partito, noi siamo di sinistra e crediamo ad un modello di globalizzazione che preveda l’Europa dei popoli che preveda l’allargamento dei confini, una fiscalità unica ed anche un unico esercito, il nostro futuro sono gli Stati Uniti d’Europa.
Gli interventi sono stati tanti con sfumature diverse, ma credo che le cose più salienti possano essere le seguenti:
Il partito Democratico deve ritrovare lo slancio per continuare in modo diverso la sua traiettoria, innanzi tutto assolutamente basta con le liti da tifosi da stadio, dobbiamo smetterla con attacchi interni che non servono a nulla, cosa che non vuole assolutamente dire che non bisogna capire tutte le criticità che ci hanno portato alla situazione attuale, come qualcuno ha detto Il PD ha fatto una buona politica per la difesa dei diritti civili, ma non è stato sufficientemente incisivo nella difesa dei diritti sociali. Bisogna recuperare sicuramente il contatto con quelle forze ed organizzazioni che rappresentano grandi settori della popolazione. Rivedere la forma partito nella sua globalità, probabilmente le strutture ed i sistemi di funzionamento non rispondo più alla situazione attuale e quindi con coraggio dobbiamo rivedere anche questo. Insomma per utilizzare una bella metafora utilizzata durante la riunione: Dobbiamo attraversare un deserto, ma per farlo e sopravvivere dobbiamo stare tutti insieme in modo compatto, e soprattutto dobbiamo avere una bussola che ci guidi nella notte”
Forse questa crisi attuale se gestita con attenzione, correttezza e compattezza potrà essere una base per darci un nuovo slancio.
Dobbiamo subito iniziare a lavorare per i prossimi due appuntamenti elettorali che non sono poi così lontani: le elezioni Europee (2019) e quelle del Comune di Venezia(2020).
Per quest’ultimo appuntamento dobbiamo cominciare a lavorare ad una alleanza ampia che sia propositiva di un progetto quindi non un’alleanza contro Brugnaro, ma un’alleanza per la città.
Marina