di Marina Rodinò –
L’altra sera nel nostro Circolo PD Cannaregio a Santa Sofia, eravamo una comunità politica presente, c’erano iscritti ed elettori, una comunità attonita e tramortita, ma comunque una comunità.
Ora per chi non demorde dagli intenti è necessario andare avanti.
Questo andare non vuol dire far finta di niente, e non vuol dire neanche prescindere da un’analisi delle cause e del contesto che abbiamo scoperto. Bisogna capire questa nostra società, così come conoscere i dati economici e di sviluppo e l’altra sera Cino, Ugo, Giorgio N. ed altri hanno dato degli elementi importanti incrociandoli anche con il vissuto pratico per esempio di Irina. Importante anche lo sguardo sulla realtà nostra locale Veneziana ed in questo senso l’apporto di Francesco (la laguna, la portualità, il turismo, la residenzialità) che va incrociato con la nostra vita di partito e con la necessità di chiarezza e unicità di visione su tante questioni locali (ne cito una tra quelle emerse e che per esempio ha indicato Giorgio T.: Come ci collochiamo rispetto alla separazione Venezia/Mestre?).
Il dato che ci ha riportato l’altra sera il Segretario Comunale Giorgio Dodi, secondo cui per esempio a Mestre la Lega è passata dai 7.000 voti delle elezioni precedenti ai 30.000 attuali è estremamente significativo ed sicuramente collegato alla realtà di convivenza non sempre facile con i tanti immigrati che noi qui a Venezia non viviamo con la stessa pressione che si sente altrove. Comunque credo che per noi, al di là dei timori dilaganti tra le persone, non può cessare di avere valore il concetto dell’umanità legata al controllo dei flussi ed della sicurezza legata all’integrazione.
Barbara sgomenta ci narra che in classe di suo figlio all’ultimo anno di liceo i giovani hanno votato metà per i 5 Stelle e l’altra metà per la Lega. Certo c’è un problema giovani e della loro percezione rabbiosa di un futuro senza futuro, anche se per noi resta impossibile pensare a soluzioni come il reddito di cittadinanza, ma è chiaro che era necessario fare molto di più.
Poi c’è la forma partito, tutti sentiamo che deve cambiare, bisogna dare più spazio alla comunicazione ed alla partecipazione, alcune delle scelte in questa campagna elettorale, catapultateci dall’alto, per esempio ci hanno lasciati perplessi (una tra tutte i 60.000 volontari), d’altra parte non è neanche tanto comprensibile che molti nostri iscritti per silenziosa protesta (a noi stessi?) hanno avuto un approccio molto tiepido alle tante iniziative che i Circoli hanno promosso in campagna elettorale. Insomma non ci si è sentiti a volte comunità politica, ma ahimè a tutti i livelli, non solo dall’alto, ma anche qui in basso.
Ed ora si va avanti, ripeto per chi vuole, ripartendo da qui e guardando al domani. Si comincia da quelli che siamo, prendendo atto che chi non ci ha votato non è andato a sinistra.
Noi che abbiamo scelto di non andare via da questo partito ed abbiamo sofferto dei compagni di strada che hanno scelto di andarsene non gioiamo degli insuccessi anche degli altri, non brindiamo con bottiglie di spumante la non elezione di D’Alema, innanzi tutto perché rispettiamo chi comunque ha posto passione in quella che è anche la nostra storia ( anche se in ultimo non nascondiamo certa difficoltà di visione), secondariamente perché come si sol dire se “Atene piange, Sparta non ride” e per ultimo perché nell’attuale situazione abbiamo ben altro su cui ragionare.
Ma non possiamo non essere contenti del fatto che nel Centro Storico reggiamo. I nostri candidati locali sono stati eletti, e tra mercoledì sera ed oggi 4 persone hanno chiesto l’iscrizione al nostro circolo, perché sentono che questo è il momento di partecipare e unirsi. E’ un bellissimo segnale tutto sommato, forse come diceva Einstein “di fronte ad ogni difficoltà si apre sempre un’opportunità”.
Andiamo verso il nostro futuro, ma per favore senza recriminazioni e senza attacchi personalizzati, non per nascondersi o sfuggire, ma perché non servono veramente ad andare avanti, semmai ci trascinano indietro.
Che dirvi, cerchiamo di ripartire assieme da ciò che ci unisce: la passione per la politica, la voglia di cambiare e migliorare tutti assieme, senza lasciare nessuno indietro, il rispetto per la legalità, l’attenzione alla giustizia sociale, la difesa dei diritti civili, la speranza di dare ai figli un mondo migliore ed ai nostri vecchi un vita serena, l’amore per questa nostra città fatta di gente e che vogliamo con i panni stesi alle finestre e le luci delle botteghe accese.