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Innovazione sociale, cultura, sport,
ambiente e territorio |
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Al Comune e alla Municipalità chiediamo di tenere informati i cittadini di Cannaregio.
Ai quotidiani locali chiediamo di essere più incisivi nelle inchieste.
chiediamo Trasparenza e Conoscenza
vogliamo conoscere il futuro del nostro Sestiere e dell'intera città |
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| 1.200 alloggi pubblici a Cannaregio |
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Pagina in costruzione |
| Le case di proprietà del Comune |
Il Campus di Economia all'ex Macello |
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| Le case di proprietà dell'ATER |
La casa dello studente agli ex Cantieri Oscar |
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| Le case di proprietà di altri enti |
La casa di Riposo San Giobbe alle Penitentii |
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| Le nostre case |
Il complesso di Social Housing al Coletti |
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| Gli affitti delle case pubbliche |
L'ex-Umberto 1° ed il suo incerto futuro |
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| Gli affitti delle case private |
La Scuola Grande della Misericordia |
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| Gli appartamenti ad uso turistico |
L'Ospedale Fatebenefratelli |
| Gli appartameti trasformati in B&B o affittacamere |
La nuova ala del Convitto Nazionale Foscarini |
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La casa dello studente ESU IUAV ai Crociferi |
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Il Teatro Italia |
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| Il Palazzo Giovannelli |
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Complesso
Coletti
a San Girolamo |
| cosa possiamo fare noi? |
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Cannaregio comincerà a cambiare nei prossimi mesi quando in maggio termineranno i cantieri del progetto abitativo che l’istituto Coletti sta portando avanti.
71 unità abitative tra i 50 ed i 70 metri quadrati. 71 case per chi vive e lavora qui in città. Una zona ripopolata dalle vite di residenti che manderanno i loro figli a giocare in campo, che metteranno fiori alle finestre, stenderanno i panni fuori e frequenteranno le botteghe della zona.
Cosa potrebbe accadere se simili programmi di social housing si realizzassero a breve anche nel ex Umberto Primo e nel IRE San Giovanni e Paolo?
Cosa potrebbe accadere se riuscissimo a segnalare tutte le case pubbliche vuote ed abbandonate che ci sono in città e poi facessimo massa critica per spingere le istituzioni proprietarie a generare subito programmi di social housing?
Intanto, cosa possiamo fare noi?
In febbraio sarà pubblico il bando per l’assegnazione delle case del Coletti qui a Cannaregio attiviamoci per diffonderlo
Nei prossimi giorni in Comune si discuterà del Regolamento Edilizio chiediamone la modifica, soprattutto per quanto riguarda i cambi d’uso delle unità immobiliari
Richiediamo il blocco del Piano Casa regionale .
Aiutiamoci a rintracciare le case pubbliche e segnaliamo quelle chiuse e vuote da anni e poi lottiamo perché siano riassegnate a residenti.
Insomma non arrendiamoci c’è moltissimo da fare!!!! |
A Cannaregio la casa è "di vetro"
di Matelda Bottoni
Anni fa', come membro del coordinamento della Consulta per la Casa del Comune di Venezia, richiesi ufficialmente la pubblicazione di ogni proprietà immobiliare posseduta non solo dalla stessa Pubblica Amministrazione, ma anche dagli Enti (Ater, Ire, ex Elemosiniere ora I.V.S.P.) dalle Società Partecipate, dagli Ipab, dalla Ulss12 e dalla Prefettura.
Richiesi la pubblicazione delle singole unità abitative ed il canone di locazione percepito, nonché la metratura ed altre informazioni utili - ad esempio lo stato degli immobili - atte ad avere un vero e proprio censimento di ogni unità abitativa di Venezia e dell'intero territorio comunale.
I primi a rispondere positivamente al mio appello, nel 2013, furono la Ulss12 ed alcuni enti minori, fu poi la volta del Comune di Venezia, seguito solo di recente (2015) ed in maniera incompleta nel tipo di informazioni fornite, dall'Ater Venezia. E così abbiamo per la prima volta, a disposizione di tutti, l'intero patrimonio pubblico veneziano consultabile online. Ora la città ha un punto di partenza concreto su cui poter lavorare, dopo anni di "oscurantismo" burocratico, per ogni tipo di progetto e proposta in ambito edilizio/residenziale.
Per ottenere la pubblicazione dei dati sugli alloggi mi appellai al D.Lgs. 33/2013 sulla trasparenza, che prevede una "collaborazione" davvero importante e cioè la collaborazione del cittadino nelle buone pratiche di controllo. Più precisamente il 33/13 sulla trasparenza si basa sul principio del "controllo diffuso" che altro non è che una possibilità ulteriore di migliorare la gestione pubblica sulla base di elaborazione e controllo dei dati da parte di chiunque ne abbia interesse.
Il circolo PD Mezzalira ha recentemente lavorato su questi elenchi, isolando ed aggregando i dati di unità abitative, alloggi, appartamenti del sestiere di Cannaregio e si è rivolto alla cittadinanza con la richiesta di consultare questo elenco di indirizzi e di segnalare gli alloggi vuoti o sfitti, operazione certosina e trasparente che sposa alla perfezione il proposito con cui il D.Lgs. 33/2013 era stato formulato.
Ad oggi sappiamo di avere in tutto il Comune circa 11.000 case pubbliche, ma quante sono disabitate? E in quali sestieri e quartieri?
Per rispondere a queste domande non solo invito tutti i cittadini di Cannaregio a partecipare al "censimento" promosso dal Circolo Mezzalira, ma auspico un coinvolgimento di tutti gli altri circoli -per sestiere e zona- nella creazione di analogo progetto sulla residenzialità nella prospettiva di riappropriarsi, sulla base di una vera interazione cittadino-istituzioni, degli spazi di vita e di "comunità " che spettano di diritto ad ogni abitante di questa nostra, bella, difficile città.
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Segnalazione ricevuta:
è in stato di abbandono, con finestre aperte e rotte la
Residenza Protetta
IRE - Zen Renier Crociferi (Campo di Gesuiti).
Si tratterebbe di un nucleo di appartamentini a suo tempo ristrutturati (si può osservare il citofono con la presenza di 16 spazi per i nomi delle famiglie (16 appartamentini?). |
Leggiamo in una pagina web:
"Ai nostri giorni, intitolato alla memoria del Doge Renier Zen, dotato di quattordici camerette ed amministrato dall'IRE per conto dell'Amministrazione Comunale, l'ospizio continua a svolgere il suo plurisecolare compito di assistenza." |
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Nella pagina dell'IRE relativa alle Residenze protette è totalmente scomparsa la residenza Zen Renier (salvo una breve citazione nel paragrafo dedicato alla Residenza Protetta Pietro Brustolado) |
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quì a Cannaregio
circa 1.200 immobili di enti pubblici
(case, magazzini, negozi, studi) |
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foto di Kris Simon |
la nostra casa |
E’ arrivato il momento di lottare per ripopolare questa città e per avere il diritto a viverci.
Ieri al circolo di Castello incontro sulla possibilità di abitare a Venezia. Sul diritto di essere residenti e di resistere con dignità ed intelligenza all’invasione barbarica di questa città. Quando parliamo di barbarico non ci riferiamo grossolanamente alla pesante presenza dei turisti, quanto all’espandersi di certa mentalità “mercantilista e levantina” proprio tra noi veneziani..
Interventi competenti ed interessanti quelli di Andrea Ferrazzi che oltre ad essere il nostro capogruppo in comune è responsabile Nazionale Urbanistica e Edilizia del Partito Democratico e di Matelda Bottoni della Consulta per la Casa del comune di Venezia.
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Innanzi tutto c’è un problema evidente nell’aumento indiscriminato del cambio d’uso di unità abitative che da residenziali diventano ricettive. Su questo punto va fatta la seguente precisazione: lo scorso anno l’assessorato diretto proprio da Ferrazzi, aveva presentato un piano regolatore, dove tra l’altro si limitava e regolava la possibilità appunto del cambio d’uso delle case, questo processo è stato bloccato dalle dimissione della giunta. Oggi l’attuale giunta comunale tende a dilatare i tempi di decisione in merito e di questo bisogna essere coscienti e spingere assieme ai nostri rappresentanti per esigere una risposta.
Secondariamente dobbiamo allertare ed informare tutti, che attualmente noi in Veneto dipendiamo dalla legge regionale, definita Piano Casa, ma che innanzitutto più che trattare delle case dove vivono le famiglie, tratta di grandi alberghi e di immensi centri commerciali. Bisogna informarsi ed anche in questo caso coordinarci per richiederne la revisione in favore della residenzialità.
Oggi Venezia (non solo il centro, ma anche Mestre) si sta spopolando, da un lato come abbiamo detto per via della sempre più pressante presenza di strutture ricettive per i turisti e dall’altra per la crisi economica che ci incalza. A Venezia ogni giorno vengono eseguiti 6 sfratti di persone che restano in strada o vanno verso coabitazioni con famigliari ed a volte verso soluzioni che disgregano le famiglie (per esempio bimbi dai nonni materni e genitori da quelli paterni). |
Il patrimonio delle case pubbliche è grande (solo quelle del comune sono 11.000), ma con luci ed ombre. Per quanto riguarda le case del comune sono quasi tutte assegnate, ma alcune sono vuote perché hanno necessità di rifacimenti (spesso di non eccessivo impegno) ma la legge attualmente non consente neanche la autoristrutturazione ed il comune non ha i fondi per intervenire.
Molte di queste case hanno fitti bassissimi (per esempio 85 euro al mese) e alcuni assegnatari non pagano neanche questo contributo non tanto per ragioni economiche ma per disinteresse per la Cosa Pubblica.
Pur essendo queste cifre basse, ogni anno si arriva ad un deficit di circa 1 milione di euro e negli ultimi 8 anni il comune ha accumulato crediti per 8 milioni da recuperare e da investire nei restauri necessari per poter rimettere sul mercato altre unità abitative. Inoltre è necessaria trasparenza sulle informazioni delle case disponibili, da parte dei vari enti che dovrebbero per legge essere pubblicate ed invece non sempre è così e sembra ci sia difficoltà ad intervenire per esigere chiarezza…
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Per esempio dove e quali sono le case dell’ATER realmente disponibili (di cui peraltro pubblichiamo un elenco che non sappiamo quanto essere agiiornato? quante sono abbandonate per mancanza di restauri ed interventi?
Poi ovviamente c’è la lotta all’evasione fiscale nel campo del turismo ricettivo non alberghiero e all’emersione di tutto ciò che viene utilizzato nel “turismo fai da te”.
Ne parleremo presto anche da noi in circolo a Cannaregio ed intanto cominciamo a fare attenzione a tutte le case ed i magazzini di proprietà pubblica vuoti da anni e segnaliamoli!
Noi vogliamo finestre aperte con i fiori ed i panni stesi, bambini in calle che giocano e botteghe con le luci accese. |
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Nei giorni scorsi, dopo che il post della nostra pagina web è stato pubblicato su facebook, sono apparsi alcuni commenti indignati, “proprio voi del PD che avete sfrattato la gente vi permettete di parlare di questo tema, Vergogna” o giù di lì.
Sono sicura che il PD non abbia sfrattato gente (tra l’altro non possiede beni immobiliari), non so neanche se l’abbia realmente fatto il comune, precedentemente appoggiato dal PD, visto che apprendiamo che ci sono inquilini che non pagano da anni cifre irrisorie, più per incuria che per indigenza e sono ancora lì.
Ma chi scrive è sicuramente esasperato da qualche vicenda che lo ha visto colpito in una delle necessità della nostra vita: la casa, dove sentirsi protetto, dove mettere assieme le cose delle nostre vite, dove garantire sicurezza ai figli.
Andremo al fondo comunque anche di queste realtà. Noi siamo il PD, ma sicuramente un PD che vive tra la gente e che lotta per i diritti di tutti. E se questo meccanismo in qualche momento si è inceppato e non ha funzionato come doveva, non possiamo che fare un’analisi fredda di come si è operato e di quali sono i nostri principi e riprendere un cammino, eventualmente interrotto. |
Intanto questa città è chiaro che non ha proposto una politica per la casa adeguata a renderla viva, pur avendo un grande patrimonio immobiliare pubblico. Si è allontanata per esempio una classe media, che poteva pagare affitti giusti e adeguati, ma non quelli del libero mercato
Si sono chiuse ed abbandonate unità immobiliari, non si è visto come rimetterle in gioco, favorendo la residenzialità dei giovani, la sicurezza abitativa degli anziani etc etc.
Abbiamo iniziato una campagna a cui vi invitiamo a partecipare, per segnalare le case di proprietà pubblica vuote. Intanto venite tutti all’incontro di mercoledì 20, proprio per meglio informarci e parlare di queste cose.
E poi dovremo esigere di vedere nuovamente le finestre aperte e con i fiori, i panni stesi, le botteghe con le luci accese ed i bambini a giocare in calle!
Riportiamo un paio di segnalazioni che ci sembra esprimano tutte queste cose: |
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Questa mattina ho fatto un piccolo giro quì intorno e precisamente alla Carbonifera, precisamente le case prima del ponte per andare al Conad, e alle Caleselle le case tra il ghetto e il terà San Leonardo come vedete un piccolo giro e questa è la sorpresa:
Carbonifera:
Totale 12 appartamenti dell’ATER vuoti e credo ne manchi ancora qualcuno
Caleselle:
Totale 12 appartamenti dell’ATER vuoti e anche quì credo ne manchi qualcuno
sono molti e solo in questa parte di Cannaregio.
Fare un giro per tutta la città ne avremmo di sorprese!!!!
Sono case che si stanno degradando, case pubbliche e costruite con i soldi pubblici,
uno spreco e una vergogna
Spero che questo mio contributo sia utile per cominciare una battaglia contro questo spreco e per una ripopolazione di questa città. |
In zona Madonna dell’Orto, Cannaregio 3504.
Casa Ater tra i 90 ed i 100 metri quadri, con annesso piccolo giardino.
L’ultimo inquilino è deceduto più di 6 anni fa.
Un giorno sono stati portati via tutti i mobili, poi l’appartamento chiuso con catene e lucchetti ed ancora lì in abbandono. |
abbiamo censito 1.097 appartamenti di proprietà pubblica a Cannaregio |
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