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Pietas
La nonna e l'Edicola dei Mori |
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Innovazione sociale, cultura, sport,
ambiente e territorio |
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You know how it is there early in the morning in Aizenev quando esci dalla sublagunare in Riva degli Schiavoni e il sole nascente imporpora Punta della Dogana e la Salute per prendere the gondolataxi fino all’Hotel d’Oriente nei bei palazzi Farsetti e Loredan intonato agli splendori di proustiana recherche con Fortuny e tutto il cosmopolita personale Yes Sir che ti indica gondole e bragozzi verso il Ponte di Rialto e il direttore forse unico aizeneviano di tutto l’hotel col suo angloamericano da globetrotter globalizza-to in questa città senza odori ça sent la charogne nelle calli e nei canali panteganati dopo che la diga mobile del MOSE salva casa and € dall’annegamento Mira los ratones in attesa del Diluvio e quanti sono poi questi aizeneviani con le chiese clavicembalo Buy your ticket e il sonoro muezzin sulle acque lagunari con la orocupolata moresca mesquita sopra i dollari sauditi che corrono lungo il Canal Grande a sostenere english speaking palaces alla ricerca della scrivania di Lord Byron nineteen century e l’amour fou per questa città con tutto il romanticismo money is honey aizenevianamente inteso che i gondolieri organizzano all’imbrunire den Tasso und den Ariost auf ihre Melodie singen fin nelle sale damascate dalle note del Prete Rosso da riva a riva vietato Yes Madam motoreggiare from till perché qui splende sempre il sole cogliendo con mani bocca e bouton de rose la gioiosa secolare manna fin nell’islamica Sacca Fisola e i ragazzini Inshallah tutti presi dai megaschermi open space football and fiction mangiando Big Mac e Chicken Kebab aizeneviani che scopan e non fan figli invece molteplici tradimenti con chiarezza statistica chi va e chi viene ma l’amore si tinge d’oro sull’altar maggiore e sale proprio nel mezzo della Piazza col Gran Carnevale Pompeiano da dove vieni tu senza la maschera sei fuor dal coro One dollar two dollars three dollars da cantare in gondola in aramaico e mandarino per la gioia dei nostri adorati adoranti cosmopolitani chi più ne ha più ne metta Murano Burano Torcello acque nebbie barene i vecchi gli studenti i pendolari palazzi chiese musei i visitatori i padroni i quarantamila figurine da collezione in esposizione permanente tutti assieme infilati in quei palazzi chiese musei straripanti nelle calli nei campielli nei canali odoranti e colanti pecunia non olet che rassomiglia a una sposa splendente adagiata sul palco dorato tra il Leone e Todaro con i croceristi che sventolano bandierine dai grattacieli flottanti della Costa Crociere per week end lecca e fuggi infrasettimanali nei soffici quanti sono Bed and Escort tutti i frutti della legislazione speciale fenotipi bianchi neri gialli blu € € € maschi femmine gay lesbiche e trans sono amessi animaux de petite taille doblonando le federate casse delle municipalità loculati nei felze delle duemila gondole fin nei casini dei nobili per il Faraone Teresina con mance e cassettina pro Opere Pie e Infanzia Abbandonata che assolve certezze e avvicina a Dio cuore e mente dei ladri donatori because iuvat nel gran Megastore dell’Arsenale e il potere delle mariegole di terra mare cielo in figura di capo bancale Primo Cittadino sulla dogale cadrega direttamente elettorato dagli espropriati aizeneviani arrivati gli zecchini da lontane internettate lande come dono for a Dreamtown e per nuove aizeneviane maschere oscenamente esibite ma le scelte sono scelte perché business is business and love is a bullshit come si dice da quelle parti con sorriso smagliante per non morire a Aizenev con la gondola a due remi di Peggy Guggenheim e il popolo osannante la Madonna Pellegrina in Baia del Re contemplando la pigra ciacoleccia umanità dei centosettantamila benedetti dall’anello benevolo del patriarca Roncalli sul pesante remo della peata e i ragazzini piscinati nei canali lungo le fondamente tra vino cozze e anguria madri padri e famiglie tutti esposti alla serale lieve brezza agostina tra ghignar grida risa e la speranza in suon di chitarra ma questa era la Venezia dei bei tempi andati quando eravamo molto poveri e molto felici. |
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testo di Pier Luigi Olivi (2009) |
foto di Eleonora Milner 2006 |
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Ciàcole
Luni ze 'nda da
Marti parché el ghe diga a
Mercore che'l vaga zo da
Zioba che'l marcia zo da
Venere che'l vaga dirghe a
Sabo che
Domenga ze festa |
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