“Lenin svegliati sono diventati tutti matti”

Durante la primavera di Praga un giovane, stupito dal duro intervento russo, aveva scritto su di un cartello, passato attraverso le foto dei giornali di mezzo mondo: “Lenin svegliati sono diventati tutti matti”. Non posso analizzare quanto Lenin si sarebbe realmente scandalizzato dell’invasione della Cecoslovacchia, ma quello che vorrei riscattare è che questo ragazzo, sicuramente cresciuto ed educato in un regime comunista, aveva visto come evoluzione naturale l’esperienza di svolta Ceca e quindi trovava incomprensibile quanto stava accadendo.

Così, in questa fine anno mi sento io, non riesco a capire, non tanto Salvini e Di Maio, quanto la totale assuefazione a questa new age.

Ma cosa succede a tutti noi cari concittadini ed anche cari compagni di partito? 

Per quanto riguarda il nostro paese mi sento tornata al passato, tutti a Piazza Venezia! Tutti a far finta che poi in fondo se ci sono le leggi razziali: “gli ebrei qualche colpa l’avranno”, tutti a vedere il vicino di casa antifascista portato via di notte dall’OVRA: “ma noi ci facciamo i fatti nostri”, tutti a sorridere dei figli della lupa e dei balilla: “ma in fondo qualcosa per i giovani la fanno”, tutti in silenzio con la soppressione dei partiti: “ma quelli in parlamento sono tutti corrotti”, tutti a partecipare alle gite collettive domenicali ad Ostia ed ai campi dux, per non parlare dell’istituzione del dopolavoro e dei “Littoriali”, tutti convinti di partecipare alla “storia” senza guardarsi intorno, senza interpretare e senza voler vedere quanto stava accadendo…”vogliovivere così col sole in fronte e felice canto beatamente”.

Poi da piazza Venezia con una sorta di teletrasporto passo sul Titanic, dove noi del PD stiamo tutti ballando in attesa della fine. 

Trovate esagerato tutto questo? Cosa possiamo pensare quando si mantiene ed aumenta il consenso a questo governo ed alle sue politiche? Quando anche persone di buon senso ed in (evidentemente apparente) sintonia con noi fino a ieri, non fanno una piega sul decreto sicurezza, sulla legge di bilancio, sulla visione dell’Europa e delle Istituzioni? Cosa possiamo pensare quando da mesi assistiamo a tensioni, accordi ed accordicchi per le segreterie, siano esse nazionali o locali? Cosa possiamo  sperare quando ancora tra noi c’è chi sottovaluta la pericolosa china dei 5 stelle (china non da oggi, ma da anni, non illudetevi che siano solo trascinati dalla Lega) e pensa che è colpa anche del PD che non ha accettato con loro un patto di governo? Cosa possiamo fare se non riusciamo a trovare tra noi un progetto politico distintivo e rincorriamo (proprio come fatto prima da questa gente) le malefatte e le cialtronerie della maggioranza?

Io non mi rassegno e voglio guardare al futuro, e voglio pensare ad una società in espansione, perchè solo così potrà migliorare la qualità di vita di tutti e si potrà attuare una politica per il welfare giusta, degna ed intelligente. Io non riesco a trovarmi in questa visione triste, egoista e pauperistica che mi fa sentire in balia delle schiere dei pezzenti guidati da Pietro l’Eremita, invasati per la liberazione del Santo Sepolcro. Io non riesco a capire come in questa situazione, noi che siamo rimasti l’unico possibile fronte di opposizione, continuiamo a baloccarci sul passato, prossimo e remoto della nostra storia politica, senza avere la capacità di capire cosa sta accadendo realmente (devo dire che l’altra sera l’intervento in una trasmissione televisiva del nostro ex parlamentare Gianrico Carofiglio mi ha fatto sentire meno sola) e senza avere il coraggio di cambiare i nostri paradigmi, da quelli del nostro funzionamento interno a quelli della nostra visione politica.

Alla ripresa delle nostre attività dedichiamo un po’ di tempo per leggere insieme “con i piedi nel fango” di Carofiglio ed invitiamo al nostro Circolo Emma Bonino perché innanzi tutto siamo con lei, e quella scena dell’altro giorno ci ha drammaticamente ricordato il dileggio dei fascisti in aula contro Giacomo Matteotti, poi perché come lei ha detto in aula “Voi non avete rispetto delle istituzioni, ci passate sopra come dei rulli compressori …”. 

L’opposizione deve iniziare da noi tutti ora.

E se sbaglio mi corrigerete

 Marina

P.S. concludo con la musica che l’orchestra del Titanic suonava sul ponte al momento dell’affondamento  del transatlantico..

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