Un barlume di speranza?

di Marina Rodinò –

Oggi 2 dicembre è il primo giorno di Hannukka, festa quasi sempre in coincidenza con il Natale, ma che quest’anno invece lo anticipa. Ad Hannukka si ricorda un periodo oscuro e di timore nella storia del popolo d’Israele, dove grazie ad una luce che alimentò una speranza ci si dette una nuova opportunità: “un grande miracolo è accaduto quaggiù”.

Bene, attendendo il ricordo di un altro miracolo guidato dalla luce di una stella, vorrei provare a percorrere la mia personale ricerca di una possibilità di intravedere una luce.

L’altra sera abbiamo avuto il nostro congresso per la definizione del segretario metropolitano. Allora cominciamo dall’inizio della storia, nel nostro circolo per il 2018 abbiamo 70 iscritti (il settantesimo si è iscritto da poco e quindi comunque non ha votato).

Di questi 70 compagni di viaggio, 39 sono uomini e 31 donne. Facendo un’analisi per anno di nascita abbiamo: che i nati negli anni ’30 sono in 11, degli anni ’40 abbiamo 19 iscritti, degli anni ’50 invece 15, degli anni ’60 si è in 8, degli anni ’70 ne abbiamo 9, degli anni ’80 solo uno e degli anni ’90 abbiamo 7 ragazzi….

Insomma va da sé che abbiamo un problema generazionale di presenza, ma questi 7 ventenni ci danno un barlume di speranza.

L’altra sera al congresso eravamo 43 e credo che il numero sia buono, soprattutto vista la demotivazione del momento attuale e la poca passione per il tema.

Risultato 4 delegati per Favaron ed uno per Rizzetto.

Ma non vorrei parlare di questo, non è andata male rispetto a circoli in cui sono rimasti in pochissimi ed ancora più pochi hanno votato. Non sono neanche particolarmente scioccata dallo scoprire che oggi nei nostri circoli non ci siano come un tempo in altri partiti di sinistra, operai ed artigiani…questi sono i tempi e questa è la città, non a caso i pensionati sono tanti anche tra noi come in città. Quello che mi fa invece stare male e sentire sempre di più l’asfittica dimensione sociale in cui viviamo. Sinceramente quando parlo di “angoscia sociale” mi riferisco sicuramente al nostro attuale governo, ma ancor di più al timore che mi suscita la gran quantità di concittadini che ha votato per la maggioranza di governo e continua a confermare senza ripensamento alcuno questa fiducia. Non posso poi, non far rientrare nel novero delle mie perplessità l’atteggiamento di questo mio partito, che tra l’altro è sostanzialmente l’unico rimasto all’opposizione e che non riesce a farci sentire di essere appunto “all’opposizione”. Da qui ammetto sorgono una serie d’inquietudini personali: “ma l’opposizione si fa rincorrendo pedissequamente i nostri avversari?”, opposizione si fa “continuando a ripetere le fantastiche cose che abbiamo fatto quando eravamo al governo?”, opposizione si fa mettendo la maschera bianca al parlamento per protesta stile “La casa di carta”? Ci deve essere da qualche parte in questo buio un po’ di luce, ma come non sentirsi nell’oscurità quando per esempio nessuno s’indigna quando il governo tassa da gennaio 2019 le rimesse degli emigranti ( è proprio un bel modo di aiutarli a casa loro).

L’altra sera parlando con il sindaco di Gioiosa Jonica nostro ospite e che proviene da Sinistra Italiana mi diceva, “il momento è pericolosissimo e dal momento che l’unica struttura partito che con tutte le sue ammaccature è rimasta è il PD, dovremmo coalizzarci tutti, e per farlo dobbiamo mettere via le differenze che abbiamo al nostro interno. Dobbiamo unirci intorno alla cose comuni che condividiamo tutti per creare un unico polo d’opposizione che ha come scopo quello di tornare ad un clima democratico….le differenze torneremo a declinarle quando si ritornerà alla normalità”. Questo è per me una piccola luce di speranza…un’altra a mio avviso sarebbe stata quella di trovarmi ad avere tra i candidati alla segreteria nazionale una donna.

Dico una donna non per mera visione vetero femminista, ma per la reale necessità di proporre concretamente un cambiamento percepito come il primo passo di una novità. Non tolgo nulla a tutti gli attuali candidati maschi, ma per me sarebbe stato, come già detto un lumino nelle tenebre.

Ma sono d’accordo con chi dice che comunque non è ora il momento di “mollare”, speriamo che a partire dal nuovo segretario metropolitano ( che verrà proclamato a metà dicembre) e dalla sua squadra si cominci a partire da questa nostra realtà a vedere oltre il buio, oltre la pastoia delle correnti, oltre questa nostra apparente incapacità di “dire delle cose” alla città ed al paese.

Insomma Buon Hannukà.

Marina 

Lascia un commento