Venezia e la sua Laguna: il rapporto dell’UNESCO

1966-2016-alluvione
Foto: prima pagina “La Nuova Venezia” del 1986

Nella riunione di Circolo del 4 novembre 2016 nella quale è stata presentata (a cura di S. Steffenoni e G. Cherubini) la sintesi del rapporto UNESCO e le relative raccomandazioni giunte all’Italia a giugno del 2016, il Circolo del Partito Democratico di Cannaregio chiede che il rapporto e le raccomandazioni siano fatte proprie dal PD Veneziano e inserite nel suo programma.

Il nostro partito deve infatti assumere un ruolo di guida nella salvaguardia di Venezia e della sua Laguna.   
Documenti disponibili in inglese

Sintesi e traduzioni a cura di Giuseppe Cherubini

REPORT OF THE JOINT UNESCO/ICOMOS/RAMSAR REACTIVE MONITORING MISSION TO VENICE AND ITS LAGOON

13 – 18 October 2015

Componenti della Missione

  • Ms Anna Sidorenko
    Programme Specialist, UNESCO World Heritage Centre – Paris
  • Prof. Dr. Bernhard Furrer
    ICOMOS, International Council on Monuments and Sites, Architect – Bern
  • Dr Tobias Salathé
    Secretariat of the Ramsar Convention on Wetlands, Gland

1. BACKGROUND TO THE MISSION

History (1966 – 1987)

Il Sito “Venezia e la sua Laguna” è stato inserito nella lista dei Patrimoni Mondiali nel 1987 (11° Sessione del Comitato Unesco).

Il Sito di Venezia è uno dei rari casi al mondo di Sito che risponde a tutti i criteri previsti da Unesco per l’inclusione nella lista dei Patrimoni Mondiali.

Ma già in precedenza Unesco si era occupata di Venezia.

Il 2 dicembre 1966, il Direttore Generale dell’Unesco, René Maheu, ha lanciato un famoso appello per Venezia e Firenze, a seguito del quale sono stati fondati numerosi comitati privati in tutto il mondo per raccogliere fondi per la conservazione e il restauro del patrimonio storico, artistico e culturale di Venezia (finanziati circa 1.500 progetti di restauro per oltre 50 milioni di Euro).

La dichiarazione di Eccezionale Valore Universale di Venezia Phnom Penh (Cambogia) – 2013 (37° Comitato UNESCO)

Venezia e la sua laguna costituiscono un ecosistema unico e unitario caratterizzato dall’eccezionale varietà e complessità dei valori ambientali e naturali uniti a straordinari valori storico-culturali e paesaggistici di eccezionale bellezza. Venezia e la sua laguna formano un inseparabile unico complesso.

Già nel 2013 venivano sottolineati alcuni pericoli:

– i sedimenti lagunari stanno diminuendo spinti fuori verso il Mare Adriatico e la profondità dell’acqua è in continuo aumento con effetti negativi per l’ambiente naturale ma anche per le zone edificate;

– la pressione turistica eccezionalmente alta sta provocando una trasformazione funzionale di Venezia e degli altri centri lagunari;

– il fenomeno dell’acqua alta è una minaccia all’integrità dei valori culturali, ambientali e paesaggistici del sito;

– il fenomeno del moto ondoso causato dalle imbarcazioni a motore è una delle principali cause di deterioramento degli edifici e delle aree urbane;

– una strategia per un turismo sostenibile deve essere una delle priorità del piano di gestione.

La dichiarazione di Phnom Penh indica che numerosi pericoli erano già stati identificati con chiarezza nel 2013.

Tuttavia, la Missione ha notato che nessuna misura è stata intrapresa o che quanto è stato messo in atto non è sufficientemente efficace.

L’Esame dello Stato di Conservazione del Sito – Doha (Qatar) 2014 (38° Comitato UNESCO)

Il 29 gennaio 2014 l’Italia ha presentato all’UNESCO un dettagliato rapporto sullo Stato di Conservazione del Sito e un Piano di gestione dello stesso (2012-2018).

Il Comitato per i Patrimoni Mondiali riunito a Doha nel giugno 2014, esaminato il rapporto sullo stato di conservazione del sito, ha espresso la sua preoccupazione per il numero e la scala dei progetti di infrastrutture, opere e vie di navigazione che interesseranno la Laguna che possono mettere a rischio l’Eccezionale Valore Universale del Sito, generando trasformazioni irreversibili.

Il Comitato ha anche espresso la sua preoccupazione relativamente all’impatto negativo delle imbarcazioni a motore di medie dimensioni e delle navi di elevato tonnellaggio che hanno causato la progressiva erosione dei fondali lagunari, delle velme e delle barene.

In relazione a tali valutazioni il Comitato UNESCO nel giugno 2014 ha chiesto all’Italia di invitare una missione di verifica e riscontro sullo stato di conservazione del sito “Venezia e la sua Laguna”

Il mandato del Comitato UNESCO per la missione

  1. Definire lo stato generale di conservazione del Sito e valutare i fattori e i problemi che possono potenzialmente impattare sul suo Eccezionale Valore Universale, incluse le sue condizioni di autenticità e integrità;
  2. Analizzare la situazione di pianificazione per tutti i principali progetti di opere e infrastrutture relativi al Sito e specificare se proposti, approvati o appaltati;
  3. Analizzare l’impatto o il potenziale impatto delle opere e dei progetti che sono stati realizzati o sono progettati sull’Eccezionale Valore Universale del Sito;
  4. Definire i risultati raggiunti relativi all’area di rispetto (buffer zone) e alle sue misure di protezione in considerazione delle raccomandazioni del Comitato UNESCO;
  5. Esaminare i progressi in merito all’attuazione della decisione del Comitato 38 COM 7B.27 (giugno 2014), in particolare:- la condizione della Valutazione d’Impatto sul Patrimonio, nonché la Valutazione di Impatto Ambientale delle infrastrutture per la navigazione e sulle opere in Laguna;- la condizione della Valutazione Strategica degli impatti cumulativi sull’Eccezionale Valore Universale del Sito connessi al numero e alla scala di questi progetti;- revisione del Piano di Gestione del Sito, inclusa una strategia sul turismo, così come la gestione dei flussi turistici, basata sulla valutazione tecnica condotta da ICOMOS;- adozione di un provvedimento cogente per il divieto di ingresso nella Laguna delle navi più grandi e delle petroliere;- sviluppo, congiuntamente alle principali compagnie crocieristiche e turistiche, di soluzioni alternative per la riduzione dell’eccezionale pressione turistica sulla Città di Venezia;- valutazione dell’idrologia e del funzionamento geo-meccanico della Laguna di Venezia e del suo bacino scolante;- messa in atto di misure di rafforzamento del monitoraggio e della gestione del Sito, incluso un forte coordinamento tra tutti gli Enti coinvolti al fine di assicurare la protezione di tutti gli elementi che concorrono a formare l’Eccezionale Valore Universale del Sito.

2 NATIONAL POLICY FOR THE PRESERVATION AND MANAGEMENT OF THE WORLD HERITAGE PROPERTY

L’apparato legale, pianificatorio e amministrativo è ampio ed estremamente complesso.

La sua complessità può essere una delle cause dei tempi lunghi per assumere decisioni importanti e per la non sempre chiara definizione delle responsabilità.

Alcune mancanze possono essere collegate anche alle risorse troppo limitate per far fronte alle necessità.

A livello gestionale è attivo un Comitato Direttivo coordinato dal Comune di Venezia (manager del Sito) ed è composto da ben 21 Enti: Regione Veneto, Province di Venezia e di Padova, Comuni di Venezia, Campagna Lupia, Cavallino-Treporti, Chioggia, Codevigo, Jesolo, Mira, Musile di Piave, Quarto d’Altino, Direzione Regionale dei Beni culturali e paesaggistici del Veneto, Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici di Venezia, Soprintendenza ai Beni archeologici del Veneto, Soprintendenza ai beni storici, artistici ed etno-antropologici di Venezia, Soprintendenza ai beni archivistici del Veneto, Magistrato alle Acque di Venezia, Autorità Portuale di Venezia, Archivio di Stato di Venezia, Diocesi di Venezia.

Mentre progressi considerevoli sono stati raggiunti con la redazione di un piano di gestione integrato e la creazione del Comitato Direttivo, la Missione ha notato la mancanza di una visione condivisa per Venezia tra i molti differenti soggetti interessati a livello nazionale, regionale e locale.

La Missione ha notato l’assenza di procedure prestabilite per il coordinamento e le modalità di assunzione delle decisioni tra i 21 soggetti coinvolti nella gestione del Sito.

Risulta del tutto mancante lo sviluppo di meccanismi di scelta tra attività e progetti locali tra loro incompatibili, finalizzati alla predisposizione di soluzioni complessive di natura integrata e sostenibile (sotto i profili ambientale, economico e sociale.

Allo stato attuale, la nuova istituzione “Città metropolitana di Venezia” sembra restare priva della sufficiente definizione delle sue funzioni e responsabilità. I suoi effetti (positivi o negativi) su queste problematiche al momento non possono essere previsti.

Qualora fossero sviluppati approcci adeguati, la Città metropolitana potrebbe essere una opportunità per processi decisionali più definiti che, al contrario, attualmente sono estremamente complessi e un ostacolo per misure interconnesse.

Il Piano di Gestione, approvato da tutte le Autorità competenti tra novembre e dicembre 2012, presenta una sintesi dell’enorme materiale prodotto per la sua preparazione.

Una delle principali sfide del Piano di Gestione 2012-2018 è lo sviluppo di forme alternative di turismo negli insediamenti lagunari. Se l’obiettivo è definito, le misure e i metodi per raggiungerlo sono totalmente oscuri.

Si tratta comunque di processi lunghi che necessitano di essere perfezionati e attuati con il coordinamento delle attività delle istituzioni e degli operatori dell’industria turistica.

Qualora messi in atto, tali processi potrebbero rappresentare delle opportunità per la creazione di posti di lavoro e risorse economiche per le comunità locali.

3 STATE OF CONSERVATIONunesco-finanziamenti

Gli aiuti finanziari al Comune, esplicitamente previsti dalla legge speciale, si sono praticamente fermati negli ultimi dieci anni.

La giustificazione per questa drastica diminuzione è stata che la capacità finanziaria è stata utilizzata per il completamento del progetto MOSE. La mancanza di fondi per tutti gli altri scopi della legge speciale è catastrofica.

La Missione sottolinea che un sostanziale supporto finanziario è pienamente giustificato dalle specificità di Venezia.

La Missione suggerisce che lo Stato membro sia invitato a perfezionare e attuare adeguate misure, incluse quelle previste dalla legge speciale su Venezia, al fine di prevenire il deterioramento della coerenza architettonica e urbanistica.

4 DEVELOPMENT PROJECTS

4.1 Modulo Sperimentale Elettromeccanico (MoSE)

4.2 Porto di Venezia

4.3 Progetti alternativi per l’accesso delle navi al Porto di Venezia

4.4 Progetto di terminal muldimodale al largo della costa di Venezia

4.5 Progetto terminal “Autostrade del mare“ a Fusina

4.6 Progetto di porto crocieristico a San Nicolò al Lido di Venezia

4.7 Nuovo complesso multifunzionale tra Venezia e la sua Stazione Marittima

4.8 Sistema automatico di misurazione della velocità delle imbarcazioni

4.9 Espansione dell’aeroporto internazionale di Venezia Tessera

4.10 Palais Lumière

4.11 Commento complessivo sui progetti di sviluppo

 

5 IDENTIFICATION AND ASSESSMENT OF THREATS

unesco-navi5.1 Grandi navi da crociera in Laguna
Dovrebbe essere perseguita una pianificazione strategica ambientale per la ricollocazione al di fuori della Laguna del terminal crocieristico della Marittima, così come dell’area portuale per le grandi navi di Marghera.
Un obiettivo prioritario dovrebbe essere una collocazione alternativa per il terminal crocieristico che eviti il passaggio delle grandi navi da crociera per il Bacino San Marco e per il Canale della Giudecca o per altre vie di transito all’interno della Laguna.

5.2 Scavo di nuovi canali per le grandi navi da crociera
I progetti di scavo di nuovi canali navigabili entro la Laguna comporterebbero gravi impatti, poichè i nuovi canali, congiuntamente agli enormi depositi di materiali scavati, modificherebbero grandemente diversi parametri del sistema idrodinamico. Probabilmente i nuovi scavi risulterebbero molto dannosi e comporterebbero la significativa erosione dei fondali e il degrado degli ecosistemi lagunari.
I processi di pianificazione sul funzionamento delle diverse attività portuali (idrocarburi e gas, container, crocieristica) sono spinti da opportunità di breve termine, mentre un documento di pianificazione territoriale integrato al fine di garantire uno sviluppo sostenibile (in termini ecologici, economici e sociali) per la Laguna e il territorio circostante è ancora mancante.
Tale piano territoriale sostenibile deve essere incardinato nel più ampio contesto socio economico della regione dell’Adriatico settentrionale.
Nell’ambito di tale processo di pianificazione integrata di lungo periodo, è importante spostare le infrastrutture portuali per le grandi navi, incompatibili con i valori culturali e naturali del Sito, al di fuori del perimetro della Laguna.

5.3 Potenziali pericoli per l’ambiente naturale, anche in relazione al MOSE
Il sistema MOSE e il connesso sistema di monitoraggio lagunare dovrebbe operare in modo da consentire adeguamenti e azioni specifiche basate su indicatori chiave dell’ecosistema lagunare, della biodiversità e degli effetti benefici sul patrimonio architettonico di Venezia (attraverso la mitigazione delle maree).
Il funzionamento del sistema dovrebbe essere utilizzato come un esperimento su larga scala, per ricevere indicazioni, anche per la gestione di altre lagune, e per migliorare costantemente il sistema e la sua operatività.
In considerazione dei cambiamenti che probabilmente si verificheranno come conseguenza dell’innalzamento del livello del mare e l’intensificazione dell’utilizzo del territorio (perdita di sedimenti, erosione dei fondali, deterioramento della qualità dell’acqua), dovranno probabilmente essere previste soluzioni aggiuntive rispetto alle barriere mobili al fine di evitare ulteriori danneggiamenti al patrimonio culturale di Venezia.
La Missione considera cruciale l’elaborazione di un Piano geomorfologico virtuale tridimensionale del territorio basato sulle importanti banche dati tecniche e scientifiche già esistenti e l’utilizzo delle informazioni combinate in modo integrato.
Il Piano dovrebbe includere tutti gli aspetti relativi a Venezia e la sua Laguna, naturalistici, infrastrutturali, urbanistici, architettonici, socioculturali.
Dovrebbe essere concepito come uno strumento dinamico, che consenta la modellizzazione dei nuovi progetti al fine di simulare i loro futuri impatti cumulativi.

unesco-turismo5.4 Pressione del turismo
L’enorme e crescente numero di turisti minaccia pesantemente e concretamente l’Eccezionale Valore Universale del Sito, inclusi i valori di una città funzionante con una normale vita urbana.
La Missione auspica che siano sviluppate misure urgenti per la gestione del turismo nel Sito, basate sullo specifico modello sviluppato da UNESCO nell’ambito del Programma per il Turismo Sostenibile.

I principali obiettivi sono:

  • predisporre strumenti per precise e differenziate statistiche sul turismo;
  • sviluppare una strategia complessiva e sostenibile sul turismo;
  • adottare misure efficienti per diminuire il numero dei turisti, specialmente dei turisti giornalieri, ad un livello compatibile con la capacità della Città.

5.5 Mancanza di manutenzione degli edificiunesco-conservazione

La Missione ha notato la carenza di effettivi lavori di restauro degli edifici di valore architettonico medio e minore e auspica che il Comune di Venezia, in cooperazione con lo Stato membro, adotti misure adeguate, incluse quelle previste dalla legge speciale su Venezia, al fine di evitare il deterioramento della coerenza architettonica ed urbanistica.

 

5.6 Cambi d’uso degli edifici
La Missione auspica:

  • l’adozione di efficaci misure per scoraggiare l’acquisito di case per seconde residenze e il cambio d’uso da abitazioni residenziali verso ogni forma di ulteriore attività ricettizia (hotels, B&B, ecc.);
  • misure per incentivare la riconversione dei B&B in appartamenti in affitto a lungo termine.

5.7 L’esodo degli abitanti
“Salvare Venezia significa salvare i Veneziani.”
Mayor Luigi Brugnaro in his address to the members of the Mission, 13th October 2015.

In accordo con i principi della raccomandazione UNESCO del 2011 sul Paesaggio Storico Urbano dovrebbe essere predisposto un Piano per stabilizzare e incrementare il numero di abitanti della Città, che includa anche misure per il miglioramento delle condizioni di vita per i cittadini e nuovi progetti di residenzialità.

5.8 Perdita dell’artigianato tradizionale
Gli artigiani locali e le imprese manifatturiere tradizionali dovrebbero essere incoraggiate e sostenute, ad esempio garantendo loro spazi adeguati e convenienti per sviluppare le loro attività di impresa e istituendo degli evidenti marchi di provenienza.

6. LIST OF RECOMMENDATIONS

A Istanbul dal 10 al 20 luglio 2016 si è svolta la quarantesima sessione annuale dei lavori del Comitato Internazionale dell’UNESCO per i siti patrimonio mondiale dell’umanità nell’ambito della Convenzione relativa ai patrimoni culturali e naturali dell’umanità.

Decision: 40 COM 7B.52

Il Comitato UNESCO per i Patrimoni Mondiali,

  1. Esaminato il documento WHC/16/40.COM/7B.Add,
  2. Richiamata la decisione 38 COM 7B.27, adottata nella sua 38° sessione (Doha, 2014),
  3. Esprime la sua estrema preocupazione che gli effetti combinati dei precedenti sviluppi, delle trasformazioni in atto e dei progetti proposti all’interno del Sito stiano provocando un serio deterioramento del sistema ecologico e culturale della Laguna e cambiamenti irreversibili delle relazioni complessive tra la Città e la sua Laguna, così come la perdita della coerenza architettonica e urbanistica della città storica; tutto ciò potrebbe comportare la perdità sostanziale e irreversibile dell’autenticità e dell’integrità del Sito;
  4. Ritiene che il Sito richieda un immediato miglioramento degli strumenti di pianificazione disponibili per mezzo della realizzazione di:
    – una strategia integrata per tutte le opere infrastrutturali in corso di realizzazione e in progetto all’interno del Sito;
    – un modello morfologico tridimensionale;
    – una strategia per un turismo sostenibile;
    – tali attività dovrebbero confluire in un Piano di gestione del Sito aggiornato; l’approccio del Piano dovrebbe anche essere basato su una visione condivisa tra gli Enti e I soggetti coinvolti che affronti la priorità di mantenere l’Eccezionale Valore Universale del Sito e l’assetto del suo paesaggio;
  5. Rinnova la richiesta allo Stato membro di rinforzare i limiti di velocità e di regolare il numero e la tipologia delle imbarcazioni nella Laguna e nei canali;
  6. Rinnova anche la richiesta allo Stato membro di adottare, quale questione urgente, un provvedimento legislativo per vietare alle grandi navi e alle petroliere il transito nella Laguna e, a tal fine, richiede allo Stato membro di mettere in atto tutti i necessari provvedimenti strategici, pianificatori e gestionali;
  7. Chiede anche allo Stato membro di fermare tutti i nuovi progetti entro il sito fino alla valutazione intermedia del Piano di gestione e alla presentazione dei progetti dettagliati congiuntamente alla Valutazione di Impatto sul Patrimonio e alla Valutazione Ambientale Strategica, in conformità al Paragrafo 172 delle Linee Guida Operative.
  8. Conferma le raccomandazioni della Missione del 2015 e richiede ulteriormente allo Stato membro di applicare pienamente tali raccomandazioni;
  9. Richiede inoltre allo Stato membro di ridefinire la proposta di area di rispetto (buffer zone) per il Sito, in linea con la revisione tecnica di ICOMOS e di trasmetterla al’Ufficio per I Patrimoni dell’Umanità, quale modifica secondaria dei confini, entro il 01 dicembre 2016, affinchè possa essere esaminata dal Comitato nella sua 41° sessione nel 2017;
  10. Infine richiede che lo Stato membro perfezioni tutte le misure urgenti sottolineate nel Rapporto di Missione e trasmetta al Comitato per I Patrimoni dell’Umanità un dettagliato rapporto sullo stato di conservazione del Sito e il perfezionamento delle citate misure entro il 01 febbraio 2017, affinchè possa essere esaminato dal Comitato nella sua 41° sessione nel 2017, con la prospettiva, qualora lo Stato membro non abbia raggiunto sostanziali progressi, di considerare l’iscrizione del Sito nella Lista dei Patrimoni dell’Umanità in pericolo.

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