E’ UFFICIALE: “Ci offriamo come figuranti ….”

Se in un giorno d’estate un residente dell’abitato di Venezia, sestiere Cannaregio, provasse a porre attenzione ai flussi di turisti che attraversano la Strada Nova per procedere lentamente ed inesorabilmente verso San Marco, a cosa addiverrebbe?
Innanzi tutto il dato: Corila -Unibo-TIM-A4Smart presentano una ricostruzione, modellizzazione e previsione di grandi flussi pedonali nei centri storici basato sulle nuove tecnologie ICT, su analisi video e wifi.  (Scarica la presentazione in pdf peso 4,8 MB)

26 febbraio 2017 – Flussi a Venezia dalle ore 08 alle ore 12 (Corila-Unibo-TIM-A4Smart)

Raccolta dati durante il Carnevale 2017: dal 23/2/2017 al 2/3/2017.
Guardando si nota un’impressionante massa umana che calpesta e percorre la Strada Nova. A San Marco per la giornata del 26 febbraio si calcolano ( se ho ben capito) circa 88.000 presenze, di cui la stragrande maggioranza turisti, e la maggioranza di questi turisti transitati attraverso Cannaregio.

26 febbraio 2017 – Flussi a Venezia dalle ore 12 alle ore 16 (Corila-Unibo-TIM-A4Smart)

Ora la prima domanda che sorge è: ma noi cittadini di Cannaregio che subiamo questa immensa pressione umana come resistiamo?
Seconda domanda: ma è giusto per chi non ha ragioni dirette lavorative (bar, gelaterie, fastfood, ristoranti, negozietti e bancarelle varie, etc etc) non avere nessun tipo di “rientro” da questa costante presenza?
Terza domanda: ma chi ha attività di ristorazione lungo la Strada Nova paga per esempio lo stesso plateatico di chi ha un bar a San Pietro di Castello (… ma c’è poi un bar a San Pietro di Castello?)
Quarta domanda: ma chi ha una botteguccia di due metri per due che magari vende cibo  da asporto ed in quantità, e magari i suoi clienti mangiano poi ovunque e spargono, magari,  i contenitori di cibo dove possono, pagano la tassa sulla spazzatura con gli stessi parametri di chi ha un ristorante con un numero limitato di posti a sedere?

Cosa potrebbe farci sentire in qualche modo risarciti da questo scalpiccio permanente e da questa moltitudine incessante, tanto da farci sentire meno divorati  e meno depersonalizzati come singoli e come collettivo?

26 febbraio 2017 – Flussi a Venezia dalle ore 16 alle ore 20 (Corila-Unibo-TIM-A4Smart)

Ho chiesto a qualche vicino qualche idea in proposito, e la maggioranza degli intervistati chiede che, visto che il nostro sestiere è particolarmente oberato da queste presenze, venga studiata la forma per  una sorta di “Pedaggio”. Alcuni lo richiedono in forma diretta ai turisti che superino il piazzale della stazione o il ponte di Calatrava, altri propongono una maggiorata tassa comunale ai bar, pizzerie, bancarelle, etc. con plateatico o comunque uso della Strada Nova, che venga poi comunque anch’esso versato come indennizzo al nostro sestiere.
Sull’utilizzo della gabella poi ci sono una serie di possibilità:

  • Una ricalibrazione delle nostre spese relative alla tassa rifiuti, nel senso che la tassa in questione qui a Cannaregio si coprirebbe con queste entrate.
  • Una identificazione in questo sestiere di luoghi d’interesse comune, sociale e culturale da restaurare e mantenere (dall’edicola squinternata dedicata alla madonna di calle Larga in zona Mori, all’edificio ai crociferi dell’IRE oggi in abbandono e che potrebbe tornare ad essere un immobile in cohousing per  anziani soli)
  • Un intervento nel sestiere per finanziare progetti e programmi di associazioni locali culturali, sportive e ricreative (per esempio nelle scuole per la loro aperture al territorio come previsto dalla “Buona Scuola”, per la cooperativa Macramè che dopo anni di presenza, ha dovuto chiudere tutti i suoi progetti per mancanza di fondi, etc.)
  • Il finanziamento a start up ed attività lavorative per giovani del sestiere
  • Un consistente appoggio nell’ambito dei servizi per gli anziani del sestiere (badante di gruppo, servizio spesa, servizio accompagnamento in strada presso uffici, ambulatori, etc.)
  • Un appannaggio diretto a tutti i residenti di Cannaregio per la loro attività di figuranti nella parte di “abitanti” della scenografia Venezia.

E voi cosa altro suggerite?

Magari se ci viene un‘idea innovativa e arriviamo a creare un sistema sinergico  tra cittadini e le loro vite, la salvaguardia della città e la razionalizzazione dei flussi turistici anche l’UNESCO non ci declassa.

Marina

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