Venezia città accessibile

Mercoledì 27 aprile nella sede del municipio a Mestre si è discusso dell’interpellanza presentata dal nostro capogruppo Ferrazzi  su “Venezia città accessibile” a partire dalla campagna sulle barriere a Cannaregio (specchio però dell’intera città e finestra aperta sulla problematica). Nella riunione della commissione sono stati elencati i 29 luoghi segnalati dal nostro circolo e corredati da foto ed eventuali indicazioni.

Le 29 segnalazioni indicavano uffici e luoghi di pubblico utilizzo (fermate ACTV, posta, scuola, centri medici, farmacie ed anche supermercati) e scalini e tratti stradali disconnessi o di difficile passaggio per carrozzine varie.

L’assessore Zaccariotto dopo averli elencati ed aver comunque manifestato attenzione per il problema, ha poi chiarito che tutti i luoghi privati non corrispondono come intervento al comune, che per quanto riguarda le scuole, quelle superiori sono di competenza della città metropolitana, che alcune delle segnalazioni per l’accesso potevano contare con percorsi alternativi, che intervenire in strada  altre volte era stato fatto, ma le rampette apposte erano state soggette ad atti di vandalismo, e che per gli interventi di competenza del comune i fondi esistenti (300.000 euro), erano comunque da utilizzare in base a priorità,  in particolare è stato citato un ponte a Burano che è fondamentale per non isolare una parte dell’isola.

Ora per quanto riguarda le priorità se ne parlerà e come giustamente ha chiesto Ferrazzi, è corretto intervenire immediatamente là dove c’è una maggiore necessità, ma è giusto e possibile formulare un piano nel tempo, perché anche poter entrare a scuola è importante e quindi sapere che  non questo, ma il prossimo anno sarà sicuramente risolto il problema, sarebbe un segnale importante per i cittadini.

Per quanto riguarda i privati il discorso si fa più complesso, è vero che il comune non può intervenire direttamente per realizzare lavori in queste strutture, ma può come ha detto Andrea Ferrazzi, esigere ai privati l’attuazione del regolamento edilizio dove l’abbattimento delle barriere architettoniche è ben segnalato, inoltre può, come indicato dal consigliere Fuxia Pellegrini, pensare ad un programma dove i privati (ovviamente soprattutto quelli che gestiscono luoghi pubblici) provvedano alla realizzazione dell’abbattimento delle barriere, ma dove il comune agevoli tutte le pratiche e faciliti l’esecuzione di queste opere (sempre nel rispetto dell’estetica).

Poniamo questi quesiti:

Corte del Bagolaro
Corte del Bagolaro

Per quanto riguarda i percorsi alternativi è vero che in condizione d’emergenza si può accedere  ad alcuni luoghi facendo un giro più lungo, ma credo che questa soluzione sia appunto un’emergenza e non il rispetto dell’accessibilità, voglio dire se un’opera non lede l’estetica ed i costi sono limitati perche non realizzarla? Perche devo sospingere mia madre in carrozzina per centinaia di metri per poter entrare in chiesa, quando una rampetta minima supererebbe il gradino che proprio lì davanti le impedisce di accedere direttamente? Perché visto che ho un problema fisico che la maggioranza per fortuna non ha, devo essere ulteriormente penalizzata, come cittadina,  per questa mia fragilità? Comunque anche se il percorso alternativo è praticabile  perché non segnalarlo? Inoltre parlando di finanziamenti, non ci sono i fondi per l’edilizia scolastica erogati dal governo proprio per mettere a norma le scuole?

Ultima considerazione è importante anche organizzarsi come privati ( penso alle tante associazioni), con l’ausilio del comune per la realizzazione di opere pubbliche, come accaduto con il “ponte di Anna”, che è stato finanziato, in quel caso da una famiglia, ma con l’intervento del comune che ne è stata controparte.

Insomma credo sia stato importante esigere attenzione, segnalare un diritto ed ora però dobbiamo andare  avanti.

Marina Rodinò

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