Il PD con Minniti: pragmatismo e disciplina nonché passione, creatività e interesse per la comunità

non scappare verso logiche frazioniste ma ritrovare dignità nella sinistra

–  Grazie alla segreteria Metropolitana, Il PD di Cannaregio si è ritrovato con il Ministro Marco Minniti giovedì 21 dicembre all’Hotel Bologna a Mestre. Tutti i circoli dell’area Metropolitana erano presenti e per il nostro Circolo ci hanno rappresentato: Marco Agostini, Marco Caberlotto, Michele del Prete, Gloria Giammattei, Irina Freguia, Francesco Pedrini e Giorgio Tommasi.

Quelle che seguono sono tre contributi di Franceso Pedrini, Gloria Giammattei e Marco Agostini


Franceso Pedrini: A proposito di Marco Minniti ieri a Mestre

Caro Segretaria devo ringraziare il Partito Metropolitano ed in particolare la Segretaria Gigliola Scattolin per aver organizzato ieri l’incontro con il Ministro Marco Minniti proprio al centro fisico dei problemi di sicurezza a Mestre.

E’ stato uno dei momenti purtroppo sempre più rari dove ho avuto riscontro del perchè sono ancora iscritto al Partito Democratico.

La condivisione della politica in particolare della gestione degli immigrati e della sicurezza era già prima una certezza ma il metodo asciutto, preciso, convincente fino alla didattica necessaria, è stata per me completo ed entusiasmante.

Il fatto di considerare questi flussi accadimenti storici e quindi non negabili, ma da comprendere e gestire appare al tempo stesso realistico, fermo e razionale, senza niente togliere alla empatia che come centro-sinistra avvertiamo. La lotta alla paura, fomentata dai populismi, deve essere lontana  dalle ipocrisie, dal finto buonismo che tanto ci affligge anche dalle nostre parti, dalla prosopopea dei “buoni sentimenti”, i quali vanno coltivati, come l’ascolto dall’altro che va coinvolto in un progetto  politico.

Insomma è stato uno stimolo non solo a non scappare verso logiche frazioniste ma un ritrovo di dignità della sinistra, che ogni tanto ci manca, specialmente nel merito; ogni riferimento al pressapochismo ed ignoranza delle nuove soluzioni grandi navi a Marghera non è casuale…

Insomma Minniti non è solo più decente di Angelino Alfano, ma è un leader di statura nazionale da cui ci piacerebbe essere guidati.

In attesa di tempi migliori auguri di buone feste e felice anno nuovo a tutti Francesco Pedrini


Gloria Giammattei: Ieri, all’incontro con il Ministro Minniti

Ieri, all’incontro con il Ministro Minniti ho avuto modo di  “crescere” nella mia conoscenza sui temi della Legalità e Sicurezza.

Una crescita della mia comprensione di come bisogna porsi le domande su cosa accade e come affrontare i percorsi per tendere sempre alla crescita dei valori suddetti.

Più di vent’anni fa mi trovai a collaborare nell’organizzazione di un Festival Musicale nel piccolo comune dove abitavo in provincia di Lucca.

Quel piccolo comune in collina era da circa 30 anni (dal 1955 circa a quella data, erano gli anni 80) amministrato da una Democrazia Cristiana intrisa ancora di fascismo.  Il vento dello scambio culturale (tante cose vanno con la moda) portò un giovane artista canadese, musicista e  altre cose, a proporre questo evento che si protrasse per ben 3 anni nel periodo estivo.

Facendo da tramite tra artista (sognatore, creativo, bonario) e amministrazione comunale rigida, solo attenta all’opportuno tornaconto dell’eventuale consenso popolare mirato alle future elezioni, capii che la parte artistica aveva molto bisogno di supporto pragmatico che facesse vivere l’approccio alla musica disciplinatamente e dall’altra parte, l’amministratore comunale, avesse meno rigida  burocrazia e desse più spazio alla creatività per le soluzioni possibili.

Scusate, ma per me,  questo  Ministro Minniti ha le due condizioni: pragmatismo e disciplina nonché passione, creatività e interesse per la comunità.  Non ha profetizzato sul divenire, ma ha descritto quello che si sta facendo e quel che è possibile fare.

Soprattutto, mi pare,  che non ha nessun senso militarista del fare impositivo ma piuttosto di proporre e offrire l’aiuto alla comunità per andare avanti.  Legalità e sicurezza hanno una buona prospettiva.


Marco Agostini: Un bel momento di politica

L’incontro con Marco Minniti è stato un bel momento di politica dove si è discusso di merito, di sostanza e non di problemi di schieramento.

Prima dell’intervento del Ministro sono intervenuti due Sindaci del territorio metropolitano Rosa Pavanello, Sindaco di Mirano, e Alberto Polo, Sindaco di Dolo, che hanno rappresentato due visioni contrapposte sul ruolo dei comuni nel tema della sicurezza urbana.

Personalmente trovo la posizione del Sindaco Polo lontana dalla realtà attuale: non si può pensare che spetti solo allo Stato garantire la Sicurezza. Ed anzi penso che dopo la riforma del titolo V^ della costituzione, una riforma che ricordo è stata voluta dall’Ulivo e non certo del Centro Destra, anche in tema di sicurezza viga il principio della sussidiarietà che tradotto significa che per il 99% delle situazioni il livello locale, quello dei comuni, è il livello più adeguato per dare risposte efficaci ed efficienti ai cittadini.

Anzi mi preoccupa molto il neo centralismo che serpeggia anche all’interno del centro sinistra su questi temi che va contro corrente rispetto al resto dell’Europa dove la funzione “Sicurezza” è sempre più un tema gestito localmente mentre al livello centrale è riservato il contrasto alla grande criminalità organizzata e il terrorismo.

Nell’incontro è emerso con chiarezza che “Sicurezza” non è solo una questione di polizia, ma è il frutto di interventi integrati di tipo urbanistico, culturale, di manutenzione urbana oltre che naturalmente di polizia.

Mi pare che il ministro Minniti abbia detto molte cose importanti.

Ovviamente per il mio ruolo professionale non posso non partire dall’invito esplicito fatto ai sindaci di completare e mantenere adeguati organici della polizia locale!!!!!

Ma poi non posso non sottolineare alcuni concetti importanti richiamati dal Ministro:

  1. l’immigrazione non è una emergenza ma un dato strutturale e come tale va trattata
  2. I grandi centri per l’ospitalità dei migranti sono i principali ostacoli alla loro integrazione e perciò devono essere chiusi e sostituiti con una ospitalità polverizzata su tutto il territorio che è l’unico modo per realizzare l’integrazione
  3. L’immigrazione non può essere lasciata in mano alla criminalità transnazionale ma deve essere gestita internazionalmente attraverso la creazione di corridoio umanitario gestiti dagli stati che assicuri a chi ha veramente diritto una adeguata accoglienza
  4. Agli altri bisogna favorire un rientro volontario adeguatamente assistito per il rientro al loro paese d’origine
  5. Non esiste in Europa nessuna equazione “immigrazione = terrorismo” ma il terrorismo è il frutto di una cattiva integrazione dei figli e spesso dei nipoti di immigrati ghettizzati in quartieri lager delle grandi periferie metropolitane
  6. Il fatto che l’Italia sia stata per il momento preservata dal terrorismo islamista non è un caso ma è il frutto, oltre che dell’ottimo lavoro degli apparati di sicurezza, anche di una reale integrazione nel territorio dove non esistono ghetti del tipo delle banlieu francesi

Infine non si può non sottolineare quanto detto dal Ministro sulla sicurezza urbana ed in particolare sulla necessità di fare presto a fare le intese in sede di conferenza unificata Stato – Regioni – Città.

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