Il Segretario Nicola Zingaretti

di Marina Rodinò

Ieri penso che più o meno tutti abbiamo seguito l’intervento del nostro nuovo segretario. Vi accludo in caso il link della registrazione in youtube, ma vorrei sottolineare alcuni punti del suo lungo ed appassionante discorso.

Ricordo che il giorno del congresso interno del nostro Circolo almeno un paio di persone hanno espresso quello che pensavamo tutti: il malessere per questo protrarsi di un lungo silenzio, la necessità di avere ancora speranza che le cose potessero cambiare, la voglia di ritrovare un cammino buttando l’acqua sporca, ma non il bambino, la necessità di guardare al futuro. Di tutto questo e molto altro ancora ha parlato Nicola Zingaretti.

Tralascio la sua analisi del governo attuale, ma vorrei sottolineare altri aspetti:

Le primarie sono state un grande rito della democrazia, il milione e mezzo e più di votanti e le migliaia di volontari che vi hanno partecipato sono stati una spinta unitaria, che non vuol dire che tutti la pensavamo alla stessa maniera ma che abbiamo messo in comune tre aspetti comuni: solidarietà, capacità di dibattere e convergenza d’azione. Chi ha vinto è stato il Partito Democratico.

Il Partito va riformato dalla base, dobbiamo pensare ad un partito aperto e non più rivolto al suo interno ed al suo passato, bisogna che le sezioni siano luogo dove le realtà territoriali, associazioni di tutti i tipi e cittadini si possano riunire per mettere in comune interessi diversi della collettività, valorizzando le diverse correnti di pensiero che partecipano alla quotidianità della vita del territorio. E’ necessaria una nuova classe dirigente che abbia chiaro che il nostro cammino deve essere riformista per migliorare la qualità di vita delle persone, dobbiamo conoscere il nostro passato, ma non ci dobbiamo abitare, ci deve solo servire per dare maggiore forza alla nostra vita nel futuro. Chi partecipa agli organi di partito da oggi in poi non deve rappresentare mai più una corrente ma il suo territorio. Il partito deve essere aperto e permettere a chi vuol partecipare di poterlo fare.

Il Partito Democratico non deve mai più essere preda di contese interne e faide tra correnti. Ieri con la proclamazione del segretario eletto dalla maggioranza, le mozioni congressuali spariscono e pur rimanendo la pluralità delle idee il nostro Partito è unitario e non c’è chi ha vinto e chi ha perso.

Insieme dobbiamo costruire un nuovo pensiero comune che vada dall’umanesimo integrale di Gramsci, al solidarismo  e mutualismo socialista, al pensiero cristiano di Moro (n.d.r. ed ad altri ispiratori che rivedremo tutti insieme). Insieme attraverso un riformismo progressivo daremo al nostro paese speranza, fiducia e futuro.

Non rincorriamo più il governo Lega e 5stelle, cominciamo noi a fare programmi di governo, incontriamo in una piattaforma le parti sociali, imprenditori, lavoratori etc

Dobbiamo rilanciare le infrastrutture materiali con visione green e dobbiamo far si che l’Italia arrivi a diminuire le emissioni di CO2 come stabilito a Parigi, dobbiamo rilanciare le strutture immateriali abolendo le differenze di uso ed accesso alle nuove tecnologie. Dobbiamo fare scelte radicali per la scuola pubblica per creare cultura e lottare contro l’analfabetismo funzionale. Dobbiamo esigere welfare migliorando i livelli assistenziali e per questo dobbiamo contare con l’assunzione di operatori sanitari.

La priorità è il lavoro, che va incrementato e migliorato dal punto di vista dei salari, senza dimenticare che il rilancio del paese nasce dal mezzogiorno e dalla giustizia sociale.

Questo grande progetto tocca a noi con più unità e più umiltà, creando alleanze con tutti, anche con quelle forze moderate e liberali con cui possiamo costruire un campo contro le destre sovraniste.

Apriamo una fase costituente dove si elabori un nuovo statuto, apriamo subito forum tematici anche con chi non è iscritto. Il nostro sguardo deve essere alla difesa dei diritti con particolare attenzione all’associazionismo, ai giovani ed alle donne.

Un Partito Democratico che non rimette indietro le lancette in un passato che è stato e non si crogiola nel presente ma che punta al futuro, che prende atto che il paese non va molto bene dopo un ventennio di crisi economica e dove non ha aiutato la vittoria dei no al referendum costituzionale. Un PD che sa che l’Europa è il nostro spazio comune dove dobbiamo creare un fronte ampio antisovranista che vada da Tsipras a Macron e dove dobbiamo avere tutti insieme il coraggio di cambiare perchè dobbiamo umanizzare la globalizzazione, creare un nuovo patriottismo europeo, dobbiamo puntare a superare il blocco dell’unanimità e dare maggiore valore al parlamento europeo. L’Europa si salva se cambia.

Noi grazie a Matteo Renzi abbiamo chiarito che il nostro luogo in Europa è all’interno dei Socialisti Democratici, ed è da lì che ci muoveremo pur coscienti che il socialismo va svecchiato e va riletto ai tempi attuali.

Il Pd c’è siamo quelli che uniscono diritti ed uguaglianza, siamo contro la mafia, siamo per un paese dove aumenta il lavoro, si aboliscono le discriminazioni, si riscatta il mezzogiorno  perchè o ci salviamo insieme o non ci salviamo, siamo una comunità che deve essere sicura non perchè siamo armati ma perchè ci conosciamo e siamo uniti anche se si deve garantire ai cittadini  più presenza delle forze dell’ordine.

Noi del PD abbiamo l’orgoglio di una storia passata ma dobbiamo vivere il futuro.

Questa non brevissima sintesi (ma il discorso è stato di 1 ora e venti) è parte delle cose che Zingaretti ha detto e che ho trovato appassionanti. Mi sono ritrovata in tutto ciò che il segretario ha detto, anche perchè il nostro Circolo di Cannaregio se vogliamo è stato negli ultimi anni su questa linea di apertura, e giusto per toccare un ultimo punto lo scorso 14 marzo si è riunito nella sede Di Vittorio, agli Ormesini, un gruppo di donne fuori da “cappelli e bandiere” per cominciare a pensare ad un bilancio di genere che vuole essere un contributo ad un prossimo programma cittadino. Invito tutti ad ascoltare il discorso di Zingaretti ed a partecipare ai prossimi incontri nel nostro Circolo.

Un saluto
Marina

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